sabato 1 ottobre 2011

Box sotterranei, polemica no-stop


Il progetto. I residenti protestano, ma la costruzione del parcheggio di piazza Sant’Ambrogio non si può bloccare

Box sotterranei, polemica no-stop
Dieci anni di progetti, controprogetti, cause legali e lotte dei residenti: il parcheggio interrato di piazza Sant’Ambrogio continua ancora oggi a far discutere. Dell’opera si inizia a parlare nel giugno del 2000, quando la società Edera propone un progetto preliminare da realizzarsi in project financing, respinto però dalla Giunta comunale, dalla Soprintendenza regionale per i beni archeologici e dall’allora assessore al Traffico Giorgio Goggi. Nel giugno del 2001 arriva in Comune un “nuovo” progetto, presentato dalla ditta Borio Mangiarotti, che viene approvato dalla Giunta Albertini insieme a un gruppo di altre 20 opere sotterranee, per un totale di 9mila posti auto. Negli anni il piano è stato modificato e integrato, sino all’ipotesi definitiva di cinque livelli, con 236 posti auto pubblici a rotazione e 234 per residenti.
Sin dall’inizio, il progetto ha scatenato le violenti proteste non solo dei cittadini milanesi - per i quali la basilica del Santo Patrono rappresenta un punto fondamentale della storia della chiesa ambrosiana, considerata dopo il Duomo la seconda chiesa cittadina - ma anche di alcuni personaggi delle istituzioni e di associazioni per la salvaguardia del territorio, come Italia Nostra. Nel 2005 la Sovrintendenza decide di riverificare, prima di concedere il permesso di costruire, se sotto la basilica vi siano resti archeologici importanti, dato che la chiesa fu eretta tra il 379 e il 386 in una zona in cui erano stati sepolti alcuni martiri cristiani. Le verifiche non portano alla luce nulla che possa indurre a fermare i lavori e il 12 aprile 2006 Albertini firma così, a pochi giorni dalla scadenza del suo mandato, la concessione a costruire, nonostante il parere contrario dei comitati di quartiere. Il via libera della commissione di tecnici del ministero risale al luglio del 2007. I cento milanesi illustri che nel 2008 si appellano con una lettera al sindaco Moratti e al cardinale Tettamanzi per “interrompere i lavori e salvare un patrimonio dell’umanità” non impediscono il voto favorevole sulla delibera finale dell’11 giugno 2010: con una durata dei lavori prevista in tre anni, il parcheggio ospiterà 581 posti auto, di cui 234 pubblici e 347 per residenti e circa 70 posti per le motociclette.
A pochi mesi dal cambio dell’Amministrazione cittadina, Italia Nostra da sempre impegnata assieme ai comitati, tenta l’ultima mossa inviando al sindaco Pisapia un appello, che ha già ricevuto più di 600 adesioni, perché fermi lo scempio del parcheggio sotterraneo. Nulla sembra però poter arrestare un destino che pare segnato. L’assessore al Demanio e ai Lavori pubblici Lucia Castellano ha ribadito, infatti, l’aspetto economico del problema: se il parcheggio non si fa, il Comune di Milano dovrà pagare al costruttore Claudio De Albertis penali per alcuni milioni di euro.  
 Silvia Morosi

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