venerdì 14 ottobre 2011

«Stufi di schiamazzi e vetri rotti»


Via Valvassori Peroni. Residenti esasperati per il degrado che regna intorno allo stabile “BlackAut”

«Stufi di schiamazzi e vetri rotti»
«Non è pensabile che per mesi uno spazio, a pochi passi da un liceo e dall’orto botanico di una delle università più importanti della città, resti nelle mani di un gruppo di ragazzi e dei loro cani per fare delle feste e bivaccare. Sono una decina, con i capelli lunghi rasta e qualche tatuaggio, soprattutto maschi». Così i residenti della zona commentano l’occupazione, avvenuta a maggio, dello stabile comunale sito in via Valvassori Peroni 10, ex sede dell’Ufficio Parchi e Giardini, da parte di una ventina di persone. Come rivendicato su un foglio affisso sulla cancellata dello stabile, il fine dell’azione era quello di riaprire al quartiere lo spazio, soprannominato “BlackAut”, da anni abbandonato e di farsi carico del suo recupero cercando l’appoggio degli abitanti e delle componenti sociali, per crearne uno spazio culturale. Da fine giugno, però, gli occupanti dello spazio non sono più gli stessi e non hanno le stesse finalità. E questa situazione crea non pochi disagi ai cittadini.
«Il problema è di notte soprattutto nel fine settimana, quando ascoltano musica a tutto volume disturbando il quartiere - commenta una signora residente in via Tajani, a pochi passi - Non so chi siano, so solo che è indecente la mattina trovare bottiglie rotte e sacchetti della spazzatura ovunque». «Prima delle vacanze lo spazio è stato messo letteralmente a ferro e fuoco. Sono state rotte tutte le porte, strappati tutti i cartelloni e lasciati a terra un sacco di rifiuti. La situazione è diventata insostenibile. Ora chiediamo che la polizia, il Comune o chi per essi prenda una posizione e ridia a questo spazio un uso civile» dichiara un cittadino. «E’ inammissibile che uno spazio così sia lasciato andare. Non so di chi sia la proprietà, sono girate varie voci nel quartiere. C’è chi dice che il Comune e la Provincia non riescano a mettersi d’accordo e che l’area potrebbe essere usata dal liceo Vespucci per ingrandirsi» afferma un’altra residente della zona, che conclude «è arrivata anche la voce che sul tetto dell’edificio ci siano dei resti di amianto. Solo per questa ragione, nel bene o nel male, i ragazzi andrebbero fatti allontanare e la struttura andrebbe messa in sicurezza e controllata».
 Silvia Morosi

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