venerdì 14 ottobre 2011

Cartelli multilingue per fermare i rave

La polemica. Il parco di Trenno meta di continue feste. La denuncia dei residenti e di alcuni gruppi ecologisti

Cartelli multilingue per fermare i rave
Il parco di Trenno, uno dei più grandi polmoni verdi della città, alla periferia nord-ovest di Milano, diviso tra le zone 7 e 8, non è solo la meta di gite domenicali, corse in bicicletta e partite a pallone. Come più volte denunciato dai residenti e da alcuni gruppi ecologisti, da aprile a settembre, dalle 22 alle 6 del mattino al sabato e nei giorni festivi, il parco è da anni il punto di ritrovo per le feste di comunità sudamericane, principalmente peruviane, che oltre a non rispettare i limiti di intensità sonora lasciano il luogo in condizioni degradate. Nel 2007 i cittadini riuniti in un comitato si sono rivolti ai due consigli di zona, che hanno richiesto l'intervento e una maggiore attenzione da parte delle forze dell'ordine.
La situazione non è però cambiata ed anzi col tempo è aumentata la consistenza numerica dei gruppi. Purtroppo le forze dell'ordine non hanno i mezzi sufficienti per intervenire e gestire sino a 300- 400 persone. Il 13 settembre presso il consiglio di zona 7 a Baggio si è tenuta una riunione congiunta delle commissioni sicurezza delle due circoscrizioni, che ha portato poi alla successiva votazione di due delibere. «Da anni nei parchi della zona 7 ci sono problemi di ordine pubblico che le precedenti amministrazioni non sono riuscite a risolvere – afferma Lorenzo Zacchetti, consigliere di Zona 7 del Pd - . La maggioranza di centrosinistra ha scelto una strategia più articolata, che non si basa più unicamente sull'aspetto normativo ma è incentrata sulla mediazione. Ovviamente pretendiamo il rispetto delle regole ed è per questo che abbiamo deciso di apporre dei cartelli con le necessarie indicazioni in più lingue, così da richiamare tutti alle proprie responsabilità. Contemporaneamente, però – conclude - abbiamo scelto di lavorare insieme agli assessori Bisconti, Granelli e Majorino per costituire un tavolo che affronti le problematiche sociali di questi gruppi, che spesso si auto-organizzano per feste o tornei sportivi anche per la mancanza di risposte idonee a questi bisogni. Sarebbe inutile spostare il problema da un luogo all'altro, senza intervenire sulle reali cause». «Il nostro consiglio sta affrontando una tematica comune alle altre zone – spiega Angelo Dani, consigliere di zona 8 del Pd - quando grandi comunità si ritrovano possono creare anche situazioni di disagio e illegalità come il gioco d'azzardo, la vendita abusiva di alcolici, la prostituzione e schiamazzi fino alle prime luci dell'alba». Entrambe le zone hanno scelto di trovare una soluzione al problema tenendo presenti da un lato le ragioni dei residenti, dall'altro anche la voglia di stare insieme tra connazionali, naturalmente sempre nel rispetto della legge. 
 Silvia Morosi

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